Il nome è un po’ banale per una città dai nomi “colorati” come Venezia e anche l’arredamento meriterebbe un’aggiustatina. Sorvolando su questi “particolari” possiamo dire che si tratta di un locale che più si avvicina alla vecchia idea di bacàro, dove molti indigeni mantengono il rito di fermarsi per bere un bicchiere e mangiare uno dei tanti cicchetti proposti.
Roberto prepara un banco molto ghiotto con polpette cotte al forno di carne o pesce, melanzane con formaggio o la loro specialità con zucca, formaggio, pancetta e patate.
Propongono poi molte tartine farcite a fantasia con salumi, formaggi, uova e qualche verdura, inoltre baccalà e fiori di zucca fritti. Tutto buono e al giusto prezzo
Trovate varie etichette di vino, ma con l’ombra della casa ci si sente “del posto”.