Cos’è un Bàcaro Tour?

A Venezia si dice “andar par ombre” dove ovviamente le ombre sono i bicchieri di vino.
Praticamente è un nomadismo alcolico tra un Bàcaro e l’altro, avendo gran cura di scansare tutti i locali anonimi o che, per fascia di prezzo e gestione, non rientrano nella tipologia dei Bàcari. A volte bisogna camminare un po’ per arrivare all’agognata meta, altre volte ci si può trovare in un turbinio di opportunità.
Anziani o studenti li puoi trovare a bere e conversare dentro questi locali dove si crea il giusto humus dove venire a rappacificarsi con il mondo.

D’inverno si entra fregandosi le mani e subito ci si perde nell’atmosfera ovattata e calda. Fuori oltre i vetri resta la nebbia (caigo) che fa alzare il bavero. D’estate l’ambiente è fresco, le vetrate aperte e magari c’è il giardinetto, dove sotto un pergolato si può sostare, sorseggiando in pace. Sui tavoli, l’immancabile graffito, il piccolo cerchio dei bicchieri.

Ognuno ha il suo approccio con i Bàcari a seconda dell’umore, del tempo e della compagnia. A volte si cammina speditamente da un Bàcaro all’altro, a volte ci si ferma su uno e si passa tutta la serata, l’importante è trovare quello giusto, sintonizzato con il proprio stato d’animo.
Il giusto spirito è quello di camminare leggeri, entrare per bere e mangiare qualcuno dei cicheti che fanno bella mostra sui banconi e partecipare ad un rito veneziano che può regalare sorprese inaspettate, perché ogni Bàcaro ha i suoi avventori e a Venezia si può incontrare il mondo…. l’importante è non avere fretta e lasciasi andare in una realtà liquida.

A volte i turisti consumano nei Bàcari un vero e proprio pasto prendendo vassoi di cicheti, ma sappiate che per i veneziani il Bàcaro è un luogo di ritrovo per bersi un bicchiere in allegria ed il cibo è solo un accompagnamento per poter meglio reggere le ombre, che se la compagnia è vivace, possono arrivare a ripetizione.
Il rito di “andar par ombre” non è però un brutale abbeveraggio di animali da cantina, come qualcuno potrebbe pensare, ma ha qualcosa di più elevato, è il momento in cui l’animo umano, reso sincero, esprime la sua verità. Di fronte ad un bicchiere è facile dimenticarsi chi si è, quale sia la propria provenienza, la propria estrazione, i propri dispiaceri, si è più tolleranti, pazienti e pronti all’ascolto della battuta o della confidenza.

Ogni occasione è buona per invitare o seguire l’amico in osteria. L’ombra goduta insieme crea il luogo privilegiato del pettegolezzo complice, dello scambio di battute e a volte degli affari. È un rito di gruppo aperto; il numero dei partecipanti può infoltirsi in maniera proporzionale al numero dei pagatori, e chi chiede il giro, in quel momento ha la possibilità di essere il protagonista, e nello stesso tempo si è tutti insieme una comunità libera, spontanea e concorde.

Il congedo è sempre imminente, ma se la compagnia è gradita e la conversazione interessante, il giro si allunga e sono diversi i Bàcari visitati, raggiunti a passo lento e con lunghe soste duranti le quali la voce si abbassa per confidenze e pettegolezzi più audaci.